Quando ripeto le strade
Che mi videro confidente,
Strade e mura della città nemica;
E il sole si distrugge
Lungo le torri della città nemica
Verso la notte d’ansia;
Quando nei volti vili della città nemica
Leggo la morte seconda,
E tutto, anche ricordare, è invano;
E “Tu chi sei?”, mi dicono: “Tutto è inutile sempre”,
Tutte le pietre delle città nemica,
Le pietre e il popolo della città nemica,
Fossi allora così dentro l’arca di sasso
D’una tua chiesa, in silenzio,
E non soffrire questa luce dura
Dove cammino con un pugnale nel cuore.