529317_10151532988669598_1892566475_n

Ho conosciuto il silenzio delle stelle e del mare
e il silenzio della citta quando si placa
e il silenzio di un uomo e di una vergine
e il silenzio con cui soltanto la musica trova linguaggio.
Il silenzio dei boschi
prima che sorga il vento di primavera
e il silenzio dei malati quando girano gli occhi per la stanza,
e chiedo per le cose profonde a che serve il linguaggio.

Un animale nei campi geme una o due volte
quando la morte coglie i suoi piccoli;
noi siamo senza voce di fronte alla realta.
Noi non sappiamo parlare.

Un ragazzo curioso domanda a un vecchio soldato
seduto davanti la drogheria
Come hai perduto la gamba?
e il vecchio soldato e colpito di silenzio e poi gli dice
Me l’ha mangiata un orso.
E il ragazzo stupisce,
mentre il vecchio soldato, muto,
rivive come in sogno
le vampe dei fucili
il tuono del cannone
le grida dei colpiti a morte
e se stesso disteso al suolo
i chirurghi dell’ospedale
i ferri
i lunghi giorni di letto.
Ma se sapesse descrivere ogni cosa sarebbe un artista,
ma se fosse un artista
vi sarebbero ferite piu profonde
che non saprebbe descrivere.

C’e il silenzio di un grande odio
e il silenzio di un grande amore
e il silenzio di una profonda pace dell’anima
e il silenzio di un’amicizia avvelenata.
C’e il silenzio di una crisi spirituale
attraverso la quale l’anima, sottilmente tormentata,
giunge con visioni inesprimibili
in un regno di vita piu alta,
e il silenzio degli dei che si capiscono senza parlare.
C’e il silenzio della sconfitta
c’e il silenzio di coloro che sono ingiustamente puniti
e il silenzio del morente, la cui mano stringe subitamente la vostra.
C’e il silenzio tra padre e figlio,
quando il padre non sa spiegare la sua vita, sebbene in tal modo
non trovi giustizia.
C’e il silenzio che interviene fra il marito e la moglie
c’e il silenzio dei falliti
e il vasto silenzio che copre le nazioni disfatte e i condottieri vinti.
C’e il silenzio di Lincoln, che pensa alla poverta della sua giovinezza
e il silenzio di Napoleone dopo Waterloo
e il silenzio di Giovanna d’Arco
che dice tra le fiamme
Gesu benedetto
rivelando in due parole ogni dolore, ogni speranza.
C’e il silenzio dei vecchi,
troppo carichi di saggezza
perché la lingua possa esprimerla
in parole intelligibili
a coloro che non hanno vissuto la grande parabola della vita.

E c’e il silenzio dei morti.
Se noi che siamo vivi non sappiamo parlare di profonde esperienze,
perché vi stupite che i morti non vi parlino della morte?
Quando li avremo raggiunti
il loro silenzio avra spiegazione.

Edgar Lee Masters

10502108_630668730351488_2621489775646493923_n

Per gli alberi bruciati dopo il temporale.
Per le acque fangose del delta.
Per quello che c’e di persistente nel giorno.
Per l’alba delle preghiere.
Per quello che hanno certe foglie
nelle vene colore dell’acqua
profonda all’ombra.
Per il ricordo di questa breve felicita
gia dimenticata
e che fu alimento di tanti anni senza nome.
Per la tua voce roca di madreperla.
Per le tue notti attraversate dalla vita
in un galoppo di sangue e di sogno.
Per quello che sei adesso per me.
Per quello che sarai nel disordine della morte.
Per questo ti tengo al mio fianco
come l’ombra di una illusoria speranza.

Álvaro Mutis

 

Tudor Arghezi,”Ex Libris”

Carte frumoasă, cinste cui te-a scris
Încet gândită, gingaş cumpănită;
Eşti ca o floare, anume înflorită
Mâinilor mele, care te-au deschis.

Eşti ca vioara, singură, ce cântă
lubirea toată pe un fir de păr,
Şi paginile tale, adevăr,
S-au tipărit cu litera cea sfântă.

Un om de sânge ia din pisc noroi
Şi zămlisleşte marea lui fantomă
De reverie, umbră şi aromă,
Şi o pogoară vie printre noi.

Dar jertfa lui zadarnică se pare,
Pe cât e ghiersul cărţii de frumos.
Carte iubită, fără de folos,
Tu nu răspunzi la nici o întrebare.



971743_490141974391374_1358816509_n

 

 

998152_281135585377096_1628982333_n
Non svegliate il laghetto che dorme,
pioppi, con le foglioline dei rami,
vento, non soffiare cosi forte,
freddo, non essere cosi rigido,
vedi che non ha coperte!
Nuvole, trattenete l’acqua
passando sopra di lui,
stelle, luccicate pure,
guardatelo ma non svegliatelo.
Non svegliatelo, non lo svegliate,
e solo, non ha nessuno;
solo le mucche che vengono ogni tanto a bere,
solo i pioppi che frusciano sempre,
solo i pesci silenziosi,
solo le nuvole lente,
solo il mio tesoro, che lo tiene nella sua mente
come in una culla, e non lo dimentica.

Claudio Damiani

 

L’Amore che una Vita puo mostrare Quaggiu
E solo un una fibra, lo so,
Di quella cosa piu divina
Che svanisce nel volto del Mezzogiorno –
E percuote lo Stoppino nel Sole –
E ritarda l’Ala di Gabriele –
E cio – che nella Musica – allude e ondeggia –
E all’estremo dei giorni d’Estate –
Distilla un’incerta pena –
E cio che innamora a Oriente –
E tinge il Transito a Occidente
Di straziante Violetto –

E cio – che invita – sgomenta – concede –
Volteggia – balugina – prova – dissolve –
Ritorna – suggerisce – condanna – incanta –
Poi – si getta nel Paradiso –

___________________________________

The Love a Life can show Below
Is but a filament, I know,
Of that diviner thing
That faints upon the face of Noon –
And smites the Tinder in the Sun –
And hinders Gabriel’s Wing –
‘Tis this – in Music – hints and sways –
And far abroad on Summer days –
Distils uncertain pain –
‘Tis this enamors in the East –
And tints the Transit in the West
With harrowing Iodine –

‘Tis this – invites – appalls – endows –
Flits – glimmers – proves – dissolves –
Returns – suggests – convicts – enchants –
Then – flings in Paradise –

Emily Dickinson1010983_717825261575025_351765915_n

11401382_843106482441155_1844353545679511357_n

Il buon tempo
non tornera mai piu;
tra un istante
noi saremo divisi,
ansiosi sostiamo lungo la via,
incerti,
ci abbracciamo
al principio dei campi.
Sopra,
nuovole erranti
attraversano il cielo,
veloci, veloci,
passano
o si fondono insieme.
Le onde nel vento
non han piu fissa dimora,
rotolano via
ognuna
in un canto del cielo,
da ora –
per lungo tempo
saremo lontani,
fermiamoci dunque
per un istante ancora,
oh,
potessi,
sull’ali del vento della mattina
andare con te
fino al termine del tuo viaggio .

Li Ling

Anna Achmatova

 

1924382_10152347085321864_9056357247195740746_n

Ho colto gigli splendidi e profumati,
pudicamente chiusi,
come una schiera di fanciulle innocenti.
Dai tremuli petali,
bagnati di rugiada,
ho bevuto profumo,
felicita’, pace.

Il cuore batteva e tremava,
come per un dolore.

I pallidi fiori dondolavano la corolla,
di nuovo sognavo quella lontana
liberta’,
quel paese dove sono stata con te.

 

Deniky Jiří Orten

12341473_993199980743882_4310892720932538699_n
Mentre la ai limiti del giorno
sporcizia di cose s’ammucchia,
ostinazione mi brucia e risucchia
in un forno.

Quanto ho scordato con dolore!
Un vento il tetto mi scoperchiava
e senza tregua al mio tremore
comandava.

Ma tu sei al di sopra del vento,
ancora di un seno non toccato
dal desiderio svegliato
mi sento.

E mi sveglio. Nel freddo, pronto
i tralci vado a strappare,
per tralci di morte a nuotare
nel fondo.

Tralci di che? Fiumi oscuri,
trascinate via la penombra,
perché in me la sfiducia non duri
che m’ingombra.

S’imbeve l’universo di pianto.
Che cosa voglio? La neve o l’uva?
La mia gola libera e nuda
nel canto!

 

Christina Rossetti,”Ricordami”

994412_548393745245654_413326_n

 

Tu ricordami quando saro andata
lontano, nella terra del silenzio,
né piu per mano mi potrai tenere,
né io potro il saluto ricambiare.

Ricordami anche quando non potrai
giorno per giorno dirmi dei tuoi sogni:
ricorda e basta, perché a me, lo sai,
non giungera parola né preghiera.

Pure se un po’ dovessi tu scordarmi
e dopo ricordare, non dolerti:
perché se tenebra e rovina lasciano
tracce dei miei pensieri del passato,
meglio per te sorridere e scordare
che dal ricordo essere tormentato.

Alfonso Gatto,”L’erba”

12311268_10153983973047697_7414243403640423752_n
L’erba, il silenzio, il muovere dell’ombra
Soli, nel pianto tuo della mattina,
l’erba, il silenzio, il muovere dell’ombra
e gli steli del vento. Il tuo sollievo
è di vederti calma nell’attesa
ch’io giunga da lontano, il tuo riposo
è la speranza d’incontrarci a sera
per caso in un inverno.
Lasciarti per sparire,
per essere il tuo cielo dove guardi
senza rimorsi, avere il tuo rimpianto,
la tua memoria, le tue mani vuote…
Forse è più dolce piangermi che avermi.